Il delivery, ha in parte bilanciato questo calo e il gelato artigianale è stato uno degli alimenti che ha ottenuto la maggiore crescita secondo le stime dei principali servizi, sebbene partendo da dati che possiamo considerare storicamente bassi.
Con la graduale riapertura generale avvenuta prima dell’estate, la ripresa dei consumi è stata graduale: i consumatori hanno iniziato nuovamente a frequentare le gelaterie, con un occhio di riguardo all’eccellenza delle materie prime italiane e dei gusti classici, anche se spesso rivisitati o personalizzati dai maestri gelatieri.
Purtroppo dopo l’estate la situazione sanitaria è tornata gradualmente critica in Europa, dove sono presenti oltre il 60% delle gelaterie artigianali nel mondo. La situazione nel vecchio continente è attualmente abbastanza variabile: Spagna, Polonia e paesi balcanici stanno risentendo molto dei prolungati effetti negativi della crisi sanitaria o della mancanza di turismo. La Germania, anche grazie a più efficaci politiche sanitarie e ad incentivi fiscali e finanziari ha recuperato, sebbene parzialmente. Per quanto riguarda l’Italia, la stagione estiva è stata buona, anche se non sufficiente a bilanciare le perdite del primo semestre. In particolare questa estate sono andate bene le regioni turistiche del sud (Puglia e Sicilia in primo piano), con vendite estive in linea con l’anno precedente e in qualche caso anche superiori. Male invece la Lombardia, le grandi città e le città d’arte, con cali di fatturato importanti. La speranza inoltre di allungare la stagione e recuperare parte del terreno perso sembra affievolirsi, sebbene l’inverno non sia mai stato un periodo chiave per i consumi di gelato, soprattutto nel Nord Italia.
Si prevede quindi per fine anno, in Italia, una riduzione del fatturato del settore pari al 30-35%, con conseguenze negative per tutta la filiera (ingredienti, macchinari, fiere, etc). Migliore la situazione in Germania, secondo mercato per il gelato artigianale, con un calo previsto ad oggi di circa il 25%, bilanciato però dagli aiuti statali. Oltre il 35% il calo del giro d’affari in Spagna, terzo mercato mondiale e paese molto sensibile alla mancanza di turismo europeo.
Per la prima volta negli ultimi decenni il gelato artigianale subisce quindi un crollo di consumi e fatturato in Italia, passando dai 2.7 miliardi di euro del 2018 ai circa 1.8 miliardi previsti per la fine del 2020. In Europa la situazione non è molto diversa, con una diminuzione del giro d’affari che crolla dai 9.6 miliardi di euro del 2018 ai 6 miliardi previsti per fine 2020.
Una situazione quindi non semplice, con molte gelaterie destinate a lottare per la sopravvivenza, nella speranza che il 2021 sia un anno più sereno dal punto di vista sanitario. In fondo il gelato artigianale non è storicamente sensibile alle crisi economiche, ma a quelle sanitarie purtroppo sì.