Aprire una gelateria in Cina - Prima parte

Aprire una gelateria in Cina - Prima parte

Informazioni, suggerimenti e consigli su come aprire una gelateria in Cina.

Origine del gelato cinese

Il gelato cinese fu inventato per soddisfare la voglia di refrigerio degli antichi imperatori ed ha perciò origini antichissime. Durante l’inverno venivano infatti stoccati nelle cantine dei palazzi imperiali enormi blocchi di ghiaccio da utilizzare per la preparazione di alimenti a bassa temperatura da servirsi all’imperatore durante la calura delle stagioni estive ed a questa pratica viene di fatto ricollegata la prima forma di gelato in Cina.

Già dalla dinastia Tang (618-907), però, la prassi del semplice stoccaggio di ghiaccio per la preparazione di alimenti freschi fu soppiantata da una tecnica senz’altro all’avanguardia per quell’epoca. Risale infatti alla dinastia Tang la scoperta della polvere da sparo, ottenuta dai cinesi tramite l’utilizzo del salnitro, sostanza chimica della quale la Cina imparò presto a fare sapiente uso anche nella preparazione del gelato. I cinesi notarono e sfruttarono infatti da subito le proprietà endotermiche del salnitro che, in grado di assorbire calore, se sciolto nell’acqua ne favoriva il congelamento. Da tale scoperta in avanti, perciò, la tecnica di produzione del ghiaccio da utilizzare per le preparazioni di gelateria fu imperniata proprio sull’utilizzo di tale sostanza.

Già a partire dalla dinastia Song (960-1279) comparvero le prime bevande fresche, molto simili agli odierni sorbetti, ottenute miscelando il ghiaccio con frutta o succhi di frutta, mentre all’epoca della dinastia Yuan (1271-1368), per la prima volta, si pensò di aggiungere al preparato di ghiaccio e frutta anche del latte, realizzando così un prodotto molto simile alle creme dei nostri giorni. La leggenda vuole che l’allora imperatore cinese Kublai Kan, grande estimatore del gelato, vietò che se ne svelassero formula e tecniche di preparazione e che fu soltanto Marco Polo, durante la sua permanenza in Cina, a carpirne i segreti e ad importare tali conoscenze (oggi diremmo “know-how”) in Italia. Anche per tale ragione, forse, il gelato artigianale “made in Italy” è ad oggi considerato dai consumatori cinesi uno dei migliori gelati al mondo.

Guardando a ritroso la storia dell’industria del gelato in Cina si può notare come essa abbia vissuto un lento ma costante sviluppo sia in termini di quantità prodotte sia di tecniche utilizzate. A partire dal 1979, tuttavia, l’industria del gelato ha attraversato in Cina una fase di repentina crescita, accompagnata da un sempre maggiore apprezzamento da parte del consumatore cinese verso i prodotti di gelateria. Fu proprio nel 1979, infatti, che Deng Xiaoping diede il via alla così detta “politica della porta aperta” che determinò la definitiva apertura della Cina - fino ad allora del tutto estranea alle dinamiche del commercio globale - ai mercati mondiali. Proprio nel periodo di tale riforma numerosi produttori di bevande fredde e di gelati importarono in Cina, soprattutto dal Giappone e da Hong Kong, tecnologie e macchinari all’avanguardia per la produzione di varie tipologie di gelato, contribuendo così in maniera sensibile allo sviluppo del settore.

Negli ultimi 30 anni il gelato è diventato un prodotto estremamente popolare in Cina ed in tale lasso temporale i volumi di produzione sono aumentati di circa 25 volte. Gli attuali volumi di vendita si aggirano attorno alle 3.800.000 tonnellate all’anno e, nel 2014, 73 cinesi su cento hanno mangiato almeno un gelato. Se si considera che la popolazione cinese è composta da circa 1miliardo 400 milioni di persone, ci si rende ben conto di come il mercato del gelato offra enormi opportunità per chi intenda investire in tale settore.

Grazie al suo basso costo, il gelato industriale è divenuto in Cina il prodotto maggiormente consumato e copre una fetta di mercato pari a circa il 72%; il soft ice cream copre circa il 21% del mercato, mentre la quota del gelato artigianale si aggira attorno al 7%.

Il consumatore cinese, sempre più attento alla qualità dei prodotti alimentari che consuma, è però ben consapevole che la produzione di massa ed il confezionamento comportano il necessario utilizzo di additivi e conservanti nei gelati industriali e che i soft ice cream, in ragione dell’elaborato processo per la loro produzione, hanno benefici nutrizionali inferiori. Perciò il gelato artigianale, in ragione della sua freschezza e dell’elevata qualità dei prodotti utilizzati nella sua preparazione, negli ultimi anni sta guadagnando sempre maggiori quote di mercato riducendo così il gap rispetto agli altri prodotti di gelateria. Tale circostanza, unita alla considerazione che la Cina è il paese con il più grande numero di consumatori potenziali e in considerazione della rapida crescita economica di intere nuove aree del paese (c.d. città di seconda o terza fascia), fanno della Cina un luogo estremamente interessante per chi intendesse avviare una gelateria artigianale.

Aprire una gelateria in Cina: operazioni preliminari

La decisione di aprire una gelateria in Cina non può prescindere da una serie di operazioni: scelta della location e registrazione del marchio.

La prima considerazione da fare dunque attiene al luogo in cui aprire la gelateria. Se, infatti, città di prima fascia come Pechino o Shanghai costituiscono vetrine di primo piano per l’investitore straniero e sono in grado di offrire location in quartieri alla moda ed una platea di consumatori senz’altro matura, abituata ai gusti occidentali e con maggiori disponibilità economiche, nondimeno tali città presentano alcuni inconvenienti. Innanzitutto i canoni di affitto (o il prezzo per l’acquisto) dei locali che, nelle città di prima fascia possono essere due o tre volte superiori rispetto a quelli delle altre città. In secondo luogo il costo del lavoro: lo stipendio di un dipendente a Pechino è mediamente due volte superiore a quello di un dipendente in una città di seconda o terza fascia. Infine, la difficoltà di imporre il proprio brand. Infatti, in un mercato molto competitivo come quello delle città di prima fascia, già saturo di investimenti nel settore food & beverage,  ci si troverà a competere con molte gelaterie artigianali già aperte ed avviate da diversi anni. Ad avviso di chi scrive è perciò opportuno, fatte salve tutte le considerazioni del caso concreto, valutare la possibilità di aprire la gelateria in città meno “conosciute” ma con minori costi di avviamento e maggiore possibilità di crescita.

Quanto al marchio, è importante sottolineare come, con l’utilizzo di esso, si rendano distinguibili i propri prodotti di gelateria rispetto a quelli dei propri competitors e si faciliti quindi lo sviluppo dell’attività: il business crescerà in maniera direttamente proporzionale al numero di consumatori in grado di riconoscere (ed apprezzare) il marchio. E’ perciò senz’altro opportuno procedere in via preliminare con la registrazione del marchio stesso, anche in caratteri cinesi, presso il competente Ufficio Marchi cinese. La registrazione del marchio è veloce e poco costosa e garantisce altresì una valida tutela contro ogni forma di utilizzo illecito del marchio da parte di terzi.

Leggi la Seconda parte 

 

A cura dell’Avv. Giovanni Lovisetti

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