DPCM Covid 24 ottobre: disposizioni che riguardano le gelaterie

DPCM Covid 24 ottobre: disposizioni che riguardano le gelaterie

E’ stato firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il nuovo DPCM che avrà valore a partire dal 25 ottobre e fino al 24 novembre 2020.

Per quanto riguarda bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie l’apertura è permessa dalle 5 alle 18, con servizio ai tavoli ed un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. L’asporto e il servizio a domicilio sono consentiti fino a mezzanotte. Vietato quindi consumare cibi e bevande nei locali e nelle vicinanze dopo le 18. Restano aperti gli esercizi di somministrazione alimenti e bevande nelle aree di servizio e nel rifornimento carburante nelle autostrade.

Questo significa che le gelaterie artigianali potranno continuare a vendere gelati in modalità delivery ed asporto, sia di vaschette sia di coni e coppette, che però dovranno essere chiuse e sigillate con carta argentata o in altro modo, e consumate a casa.

A questo proposito è consigliato esporre un cartello che indichi alla clientela la possibilità di consumare coni e coppette nella propria abitazione.

Per quanto riguarda le consegne a domicilio, che avranno sempre più importanza in questo periodo, rimangono valide le disposizioni precedenti.

Scarica qui la locandina sul delivery.

Il Premier ha inoltre affermato durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo DPCM che gli indennizzi per le attività economiche penalizzati da queste nuove restrizioni saranno pronti entro breve.  Il Premier ha ringraziato i Ministri Gualtieri e Patuanelli per aver sin da ora ragionato sui contributi a fondo perduto da erogare a tali categorie, lavorando con le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore ed ha affermato che già da questo pomeriggio inizierà a confrontarsi con loro su questo tema.

I fondi dovrebbero arrivare direttamente sul conto corrente dei diretti interessati con bonifico bancario attraverso l’Agenzia delle Entrate, sistema già utilizzato e rilevato rapido ed efficace.

In particolare dovrebbero riguardare:

  • nuovi contributi a fondo perduto;
  • nuovo credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre;
  • sarà cancellata la seconda rata IMU dovuta entro il 16 dicembre;
  • sarà confermata la cassa integrazione;
  • sarà offerta una nuova indennità mensile una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo, lavori intermittenti dello sport;
  • si offrirà un’ulteriore mensilità del reddito di emergenza;
  • saranno introdotte misure di sostegno a favore della filiera agroalimentare.

 

 

Sono forti tuttavia le perplessità sul nuovo DPCM da parte delle Associazioni di categoria.

“Le nostre pasticcerie e gelaterie rispettano rigorosamente le misure di sicurezza per difendere la salute dei cittadini. Per questo non comprendiamo perché siamo costretti alla chiusura anticipata, mentre a negozi e grande distribuzione rimane permessa la commercializzazione dei prodotti dolciari oltre le ore 18”.  Massimo Rivoltini, Presidente di Confartigianato Alimentazione, commenta così le misure del Dpcm varato oggi dal Governo che impone a gelaterie e pasticcerie la chiusura alle ore 18.


“Per le 24mila imprese di pasticceria e gelateria, il 70% delle quali artigiane, che danno lavoro a 74mila addetti – sottolinea Rivoltini – la restrizione di orario si traduce in una assurda disparità di trattamento a vantaggio di altre tipologie di vendita dei prodotti di pasticceria. Così si colpiscono le nostre aziende che hanno già subito i pesanti effetti delle chiusure durante il lockdown. Mi auguro che le misure di ristoro annunciate dal Governo siano effettivamente commisurate all’impatto provocato dalle nuove restrizioni sull’attività dei nostri imprenditori e che soprattutto siano erogate in tempi rapidi per evitare il rischio di chiusura delle imprese”.

 

La presidenza Fipe-Confcommercio, riunitasi d’urgenza nella giornata odierna, ha nuovamente espresso perplessità e contrarietà alla chiusura dei pubblici esercizi alle ore 18:00. Per la ristorazione è impedita l’attività del servizio principale della giornata, mentre per i bar si tratta di un’ulteriore forte contrazione dell’operatività. 

La contrarietà si aggiunge alla consapevolezza che non esiste connessione tra la frequentazione dei Pubblici Esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche, che attribuiscono piuttosto ad altri fattori -mobilità, sistema scolastico e mondo del lavoro- le principali fonti di contagio.
La Federazione ha preso atto delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte relativi ad interventi urgenti e specifici a favore del settore. Pur apprezzando l’impegno dal Governo, la Federazione si è immediatamente attivata affinché gli stessi siano economicamente significativi, certi e immediatamente esigibili per tutte le imprese del settore.
La Federazione il prossimo 28 ottobre sarà comunque presente in 21 piazze d’Italia per ribadire i veri valori del settore - economici, sociali, culturali ed antropologici - messi in seria discussione dagli effetti della pandemia da Covid-19, che sta mettendo a repentaglio la tenuta economica del settore, l’occupazione (a rischio oltre 350mila posti di lavoro) e il futuro di oltre 50.000 imprese.

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